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Godendo una fetta

La psicologia dell’alimentazione mira a comprendere e intervenire sul rapporto tra mente, emozioni e cibo. Il mio approccio nasce dall’integrazione di tecniche di Mindfulness e di Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT), strumenti riconosciuti per la loro efficacia nel gestire la fame emotiva e gli episodi di binge eating.

Insieme a te esplorerò i segnali del tuo corpo e delle tue emozioni, aiutandoti a distinguere la vera necessità di nutrirti dal desiderio di mangiare per gestire stress, ansia o tristezza.

Attraverso esercizi di consapevolezza imparerai a restare presente durante i pasti, riconoscendo i segnali di fame e sazietà senza giudizio. Con la DBT, invece, alleneremo abilità pratiche per regolare le emozioni intense, frenare gli impulsi d’abbuffata e comunicare in modo assertivo con te stesso e con gli altri.Il percorso che propongo è strutturato ma flessibile: parte da un colloquio iniziale in cui valutiamo insieme la tua storia alimentare ed emotiva, per poi costruire un piano personalizzato con esercizi quotidiani, momenti di riflessione guidata e, se necessario, coinvolgimento dei tuoi familiari o del partner. L’obiettivo è restituirti fiducia in te stesso, insegnarti a nutrire il corpo in modo equilibrato e a coltivare una relazione più serena con il cibo e con le tue emozioni.

Il percorsi di psicologia alimentare con me ti permetterà di:

 

1. Comprendere la fame emotiva e il binge eating

  • Riconoscere i segnali di fame emotiva: ti aiuto a distinguere la vera fame fisica da quella legata alle emozioni (noia, stress, tristezza). Insieme impariamo a riconoscere quei “campanelli d’allarme” che ti portano a cercare cibo per gestire un’emozione.

  • Analizzare i fattori scatenanti: identifichiamo situazioni, pensieri o sensazioni che innescano episodi di binge eating (abbuffate). Capire cosa accade prima, durante e dopo ti permette di interrompere il circolo vizioso.

  • Mindfulness per essere presenti: attraverso esercizi di consapevolezza impari a restare nel qui e ora, osservando pensieri, emozioni e impulsi senza giudicarti. Con la pratica, diventa più semplice accettare quello che provi senza ricorrere immediatamente al cibo.

  • Regolazione delle emozioni: ti insegnerò tecniche per gestire sentimenti intensi (ansia, rabbia, vuoto) in modo sicuro e funzionale. Invece di scaricare tutto con un’abbuffata, impari a calmarti con strategie alternative (respirazione, auto-calmanti, attività piacevoli).

  • Gestione degli impulsi: con esercizi specifici impari a “mettere tra te e l’azione” uno spazio di riflessione: quando senti la voglia di mangiare per motivi emotivi, applichi un semplice “fermo” (stop) e pratichi una breve routine di consapevolezza per valutare se stai davvero avendo fame.

  • Miglioramento delle relazioni interpersonali: a volte emozioni negative nascono da conflitti con familiari, amici o colleghi. La DBT offre abilità per comunicare in modo assertivo, esprimere bisogni e gestire conflitti, riducendo così lo stress che può alimentare l’uso del cibo come valvola di sfogo.

 

3. Mindfulness e alimentazione consapevole (“mindful eating”)

  • Mangiare con attenzione: ti insegno a concentrarti sul pasto—osservare colori, odori, sapori—senza distrazioni (televisione, cellulare). In questo modo ti accorgi dei segnali di sazietà e interrompi l’automatismo dell’abbuffata.

  • Rallentare il ritmo: impari a masticare lentamente, mettere la forchetta a riposo dopo ogni boccone e concederti delle pause. Questo favorisce una digestione più serena e ti permette di riconoscere subito quando sei sazio.

  • Accettare senza giudicare: con la mindfulness impari a osservare i pensieri (“ho sbagliato a mangiare troppo”) come semplici eventi mentali. In questo modo riduci sensi di colpa o vergogna che spesso innescano ulteriori abbuffate.

 

4. Elaborazione dei pensieri disfunzionali

  • Indagare le credenze su cibo e peso: insieme esploriamo convinzioni come “se mangio un dolce, ho fallito” o “devo essere perfetto/perfetta”. Sostituiremo gradualmente queste idee con pensieri più realistici e gentili verso te stesso/te stessa.

  • Riconoscere le “voci interne” critiche: impari a distinguere tra la parte di te che ti critica (colpevolizzandoti) e la parte di te che vuole prenderti cura. 

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5. Costruzione di una routine alimentare equilibrata

  • Pianificare i pasti: ti supporto nella creazione di un piano alimentare flessibile, che includa pasti regolari (colazione, pranzo, cena e spuntini) per mantenere stabile il livello di zuccheri nel sangue e ridurre la sensazione di “fame disperata”.

  • Integrazione di pasti “liberi”: piccolo spazio anche a cibi che ti piacciono, senza sensi di colpa. Mangiare con regolarità e senza vietarti nulla riduce il desiderio insostenibile di abbuffarti.

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6. Strategie di prevenzione delle ricadute

  • Identificare le “situazioni critiche”: costruiamo insieme una lista di momenti a rischio (es. fine giornata stressante, frigo sempre pieno, feste senza controllo) e prepariamo piani di emergenza (chiamare un amico, fare una passeggiata, esercizi di respirazione).

  • Scrivere un diario alimentare-emotivo: annotare cosa mangi, quando, con chi e come ti senti aiuta a individuare pattern ricorrenti. Questo strumento diventa un alleato concreto per interrompere la spirale dell’abbuffata.

  • Sostenere una rete sociale funzionale: ti guido su come chiedere aiuto a familiari, amici o gruppi di supporto quando senti che la voglia di abbuffarti è troppo forte.

 

7. Lavoro su autostima e immagine corporea

  • Accettare il proprio corpo: spesso la critica e l’insoddisfazione per l’aspetto fisico sono alla base dell’uso del cibo come compensazione emotiva. Con esercizi di auto-accettazione e auto-compassione impegniamo la mente a guardarsi con occhi più gentili.

  • Riflettere sui modelli sociali: analizziamo insieme messaggi mediatici o culturali (social network, pubblicità) che influenzano l’idea di “corpo ideale” e impariamo a riconoscere quando ci fanno sentire inadeguati.

 

8. Interventi in ambito relazionale e familiare

  • Coinvolgere chi ti vive accanto: se lo desideri, possiamo fare incontri (anche online) con familiari o partner per far capire loro quali dinamiche emotive scatenano il binge eating e come possono supportarti in modo concreto.

  • Educazione alimentare in famiglia: spesso abitudini familiari, come pasti veloci o cibo “di conforto”, alimentano lo scarso ascolto dei bisogni reali. Propongo strategie semplici per creare un ambiente domestico più consapevole, con scelte condivise.

 

9. Supporto nei momenti di crisi o cambiamento

  • Gestire l’ansia e la depressione correlate: se la fame emotiva si accompagna a sintomi d’ansia o umore basso, inseriamo tecniche di rilassamento, esercizi di respirazione e strategie di coping per affrontare questi stati senza usare il cibo come valvola di sfogo.

  • Affrontare momenti traumatici: eventi come perdita di lavoro, relazioni interrotte o lutti possono scatenare comportamenti alimentari disordinati. Offro uno spazio protetto dove elaborare dolore e rabbia, riducendo il rischio di ricadute.

  • Transizioni di vita (es. gravidanza, menopausa, cambi di peso): periodi in cui il corpo cambia rapidamente possono essere particolarmente difficili. Ti accompagno a ridefinire il rapporto con il cibo e l’immagine corporea in modo flessibile e rispettoso.


Perché scegliere questa modalità di lavoro?

  • Approccio integrato: unisco tecniche di DBT (evidenziate da numerosi studi come efficaci per i disturbi alimentari) e pratiche di mindfulness che ti aiutano a gestire emozioni e impulsi in modo concreto.

  • Lingua semplice e orientata all’azione: niente termini troppo tecnici: ti guido con parole chiare e esercizi che puoi subito mettere in pratica, senza sentirti sopraffatto/a dalla teoria.

  • Focus sulla tua quotidianità: ogni suggerimento è rivolto a migliorare la tua vita di tutti i giorni—dal modo in cui fai la spesa agli atteggiamenti che adottiamo nei momenti di maggiore stress—per prevenire le ricadute e costruire nuove abitudini sane.

  • Sostegno continuativo: non sarai mai lasciato/a “in balia” dei tuoi impulsi: costruiremo insieme un percorso di cambiamento graduale, con tappe misurabili e feedback costanti.

Se senti di vivere la fame emotiva o di ripetere episodi di binge eating, sappi che non sei solo/a e che è possibile imparare nuove strategie per nutrire il corpo e la mente in modo equilibrato. Contattami per un primo colloquio conoscitivo: valuteremo insieme come iniziare un percorso su misura per te volto a ritrovare serenità e benessere nella relazione con il cibo.

©2018 by Elisa Leveraro.  All rights reserved by Elisa Leveraro

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