Come mai i ballerini riescono a girare a lungo senza difficoltà?
- Elisa Leveraro

- 13 ott 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Se avete mai partecipato a una lezione di danza, nel momento in cui la maestra vuole insegnarvi a "girare" o a fare una pirouette, come prima cosa vi insegnerà lo spot. Lo spot, o colpo di testa, consiste nel fissare un punto durante il giro. Ovviamente non siamo la bambina del film "L'esorcista", per cui si cercherà di mantenere la testa e lo sguardo fisso fino alla massima rotazione, dopo di che si ruoterà la testa cercando di riprendere il più velocemente possibile il punto che si stava fissando .
Si dice quindi che "la testa parte per ultima e arriva per prima".
Qualunque allieva che abbia provato la tecnica dello spot per la prima volta, non nota molta differenza tra il girare con o senza spot: viene da rimettere in ogni caso.
Alla mia risposta, "serve solo esercizio" rimangono un po' seccate. Lo spot infatti non è un segreto magico che vi permette di ruotare senza avere vertigini: l'unico motivo per cui ai ballerini non gira la testa è l'esercizio. Com'è possibile?
Per rispondere a questa domanda ci vengono incontro
le neuroscienze.

La maggior parte degli studi sulla plasticità cerebrale legata all'allenamento evidenziano cambiamenti (aumenti o diminuzioni) sia nella materia grigia (GM) che nella sostanza bianca (WM), che correlano con il maggiore expertise, ovvero grado di esperienza in quel campo.
Il nostro cervello, quindi, è in grado di adattarsi alle nostre esigenze.
Ma cerchiamo di rispondere alla domanda, sapete cos'è il il riflesso vestibolare-oculare (VOR)?
Per chi non lo sapesse ve lo spiego in breve: In pratica quando la testa ruota ad una certa velocità in una certa direzione, gli occhi compiono un movimento controversivo della stessa velocità ma di direzione opposta.
Questo movimento oculare prende il nome di nistagmo fisiologico. La funzione del VOR è quella di stabilizzare l’immagine sulla retina durante la rotazione della testa, permettendo una visione distinta dell’ambiente anche durante i movimenti della testa. Senza il VOR, l’occhio vedrebbe un’immagine sfocata / mossa ad ogni movimento della testa.

Un esperimento ha evidenziato come la pratica della danza generi delle modifiche cerebrali e del VOR. L'effetto dell'allenamento sull'elaborazione vestibolare è esemplificato dalla capacità dei ballerini di eseguire più piroette con la minima sensazione di vertigini. Il girare suscita sia la percezione di auto-movimento rotatorio (vertigini) sia una risposta riflessa vestibolare-riflesso oculare (VOR). I ballerini invece sono in grado di sopprimere entrambi i riflessi. (Osterhammel et al. 1968).
Il ballerino si sarebbe quindi adattato, sviluppando una resistenza alle vertigini. Nello studio citato sono stati reclutati 29 ballerini di alto livello esposti a ripetute stimolazioni vestibolari a seguito di anni di allenamento e un gruppo di controllo, abbinato per età, sesso, e attività fisica. Sono state poi misurate le risposte vestibolari-riflesse e percettive simultanee.
E' stato quindi evidenziato che le risposte vestibolari sono ridotte nei ballerini.
In pratica la risposta percettiva risulta più breve a causa di una riduzione del cervelletto (il quale processa le informazioni sensoriali provenienti dagli organi vestibolari), ma la durata completa del VOR risulta più lunga. Questo permette di eseguire il colpo di testa senza che la stanza venga percepita in movimento.
In sostanza è vero che l’utilizzo del colpo di testa aiuti a diminuire il senso di vertigini, ma questo effetto è in gran parte dovuto all’allenamento e all’aumento della durata del VOR.
E' infatti proprio la tecnica di spotting a causare una riduzione definitiva della reazione post-rotatoria.
Esiste quindi una tecnica che aiuta a far girare meno la testa, e questa funziona poiché porta ad un adattamento del nostro cervello dovuto all'allenamento e quindi all'aumento di expertise.
BIBLIOGRAFIA:
- Nigmatullina, Y., Hellyer, P. J., Nachev, P., Sharp, D. J., & Seemungal, B. M. (2013). The neuroanatomical correlates of training-related perceptuo-reflex uncoupling in dancers. Cerebral Cortex, 25(2), 554-562.
- Osterhammel, P.A., Terkildsen, K., & Zilstorff, K. (1968). Vestibular habituation in ballet dancers. Acta oto-laryngologica, 66 3, 221-8 .
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