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E' possibile usare la pratica mentale per migliorare la qualità del danzatore?

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La pratica mentale per migliorare

la qualità del danzatore


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Alcuni studi sul ruolo del concetto di anticipazione, si sono focalizzati sul ruolo della pratica mentale al fine di influenzare positivamente la qualità della performance. La pratica mentale corrisponde a una ripetizione mentale di un compito, quindi di immaginare di svolgere un compito, senza però che vi sia alcun atto motorio.

Immaginare un atto motorio, attiva gli stessi neuroni specchio che si attivano durante l’osservazione e quindi esecuzione del movimento


Sembrerebbe quindi avere gli stessi effetti in senso di attivazione neurale, dell’imitazione in linea.

Più il soggetto è esperto in un determinato atto motorio, più le sue rappresentazioni mentali sarebbero elevate.

Simulare mentalmente un movimento è un’azione che normalmente svolge un ballerino e che in termini tecnici viene definito “marcare un movimento”.

Quando un allievo marca, pur eseguendo in forma molto schematica e accennata il movimento, il ballerino si focalizza maggiormente su altri aspetti rilevanti dell’azione: come la musicalità, lo spostamento corretto del peso, la memorizzazione della sequenza, la fluidità di movimento, le sensazioni corporee; immaginando nella propria mente di eseguire il movimento in maniera corretta, anche se a livello fisico in realtà non si sta minimamente preoccupando dell’aspetto tecnico, in quanto i movimentI vengono solo leggermente accennati. Questa pratica, di fatto eseguita in modo abbastanza automatico, di solito ha il semplice scopo di ripassare la sequenza senza affaticarsi troppo fisicamente, e poter quindi dare il meglio di sé durante la performance ufficiale. In realtà è una pratica utile in quanto immaginare di eseguire un’azione suddividendola nei vari BACs e immaginando di raggiungere lo scopo dell’azione completa, se associato alla pratica fisica, sembrerebbe migliorare le prestazioni. (Frank, Land e Shack 1981)

Da sola però la pratica mentale non avrebbe effetti significativi, anche se sembra essere comunque meglio dell’assenza totale di qualsiasi forma di pratica.


La pratica mentale infatti viene utilizzata in casi in cui ad esempio il ballerino, per condizioni mediche, è impossibilitato temporaneamente di eseguire il movimento a livello fisico, come una sorta di riabilitazione.

Secondo Ansen (1984) la rappresentazione mentale possiede tre elementi funzionali:

  • l’immagine vera e propria

  • la risposta somatica

  • il significato dell’immagine.

Erik Franklin ha scritto alcuni libri sull’utilizzo della rappresentazione mentale per migliorare la tecnica e la performance nella danza. In particolare, in “Dance Imagery for Technique and Performance, 2nd ed 2014” pubblicato da Human Kinetics, evidenzia una serie di benefici che la rappresentazione mentale avrebbe sulla danza.

Egli afferma che la ‘La Danza riguarda il sentire un movimento, per cui è importante che gli insegnanti includano anche aspetti cinestetici quando presentano un passo”(Franklin, 2014, p.7).

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Sempre secondo Franklin, porre enfasi sugli elementi cinestetici, creerebbe un miglioramento dell’apprendimento del movimento, in quanto, mostrando non solo l’aspetto visivo di esso, ma anche fornendo la sensazione cinestetica risultante, si offrirebbero più punti di vista con cui è possibile comprendere il movimento, e sarà poi l’allievo a decidere quale tipo di immagine è più funzionale per il suo modo di essere.

Secondo Franklin, i benefici della rappresentazione mentale sarebbero i seguenti (Franklin, 2014, pp. 8-23):

  • Migliora la concentrazione;

  • Agisce positivamente sulla consapevolezza corporea;

  • Attraverso metafore embodied crea una certa qualità di movimento da un punto di vista espressivo;

  • Migliora la memoria coreografica;

  • Aiuta ad impostare e raggiungere gli obiettivi influenzando positivamente gli aspetti motivazionali;

  • Agisce positivamente sulla fiducia e l’autostima e per preparare mentalmente al successo in condizioni stressanti come un’audizione o una performance;

  • Aiuta a comprendere cognitivamente il proprio corpo; migliora l’embodiment, e quindi la comprensione del movimento da un punto di vista fisico;

  • Ha una funziona calmante in quanto riduce la tensione muscolare;

  • Migliora gli stati emozionali e viene spesso usato per creare emozioni positive;

  • Permette di immaginare tutte le possibili situazioni od eventualità, in modo da essere sempre preparati a qualsiasi evenienza stimolando le capacità le capacità di problem solving;

  • Permette di immaginare e creare coreografie e quindi stimola anche la creatività;

  • Viene utilizzata per modulare la percezione del dolore;

  • Aiuta nella coordinazione e nella comprensione biomeccanica del movimento.


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Nei suoi libri Franklin evidenzia come le immagini mentali possano aiutare a percepire, analizzare, acquisire e meglio comprender un movimento. Ovviamente è impossibile immaginare un movimento che non si è mai visto prima.

I concetti di anticipazione e simulazione, infatti, non possono essere comunque scissi dal concetto di expertise: una maggiore esperienza pratica nell’ambito di quel determinato atto motorio, determina una maggiore capacità di immaginare e anticipare gli effetti di tale azione.

Vedere un movimento quindi non basta per comprenderne le dinamiche, finché questo non sia memorizzato a livello corporeo.


L'importanza dell'expertise


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Attraverso l’utilizzo della fMRI è stato rilevato che il sistema mirror in ballerini classici, si attiva maggiormente quando essi osservano movimenti appartenenti al proprio repertorio motorio rispetto a quello puramente visivo. In questo caso specifico si analizzava il repertorio maschile e femminile: le donne ad esempio, conoscono la tipologia di passi e la tecnica, a livello teorico e visivo, dei virtuosismi maschili, ma a livello motorio non ne hanno molta esperienza. Osservare un’azione evoca una rappresentazione puramente motoria, che dipende quindi dal livello di expertise dell’individuo. Ecco perché per imparare a danzare occorrono tantissimi anni. Più alto sarà l’expertise, più alto sarà il grado di rappresentazione in memoria dell’atto motorio, migliore sarà la performance del ballerino, e minor attenzione e concentrazione saranno necessari durante l’esecuzione di una performance eccellente.

La struttura in memoria di atti motori nei ballerini è stata analizzata da Schack e collaboratori in diversi studi sulle rappresentazioni mentali di movimenti danzati complessi, attraverso l’applicazione dell’SDA-M18 ai BACs. Maggiore è l’expertise, migliore sarà la conoscenza dei BACs da parte del ballerino, da un punto di vista di qualità dell’esecuzione del movimento. In quest’ ottica, i BACs possono essere concepiti come unità funzionali per il controllo di azioni a livello di rappresentazione mentale, e quindi come livello di controllo nell’anticipazione degli effetti percettivi del movimento. Inoltre, la pratica nella danza migliorerebbe le capacità di visualizzare le immagini delle sensazioni cinestestiche e quindi delle rappresentazioni embodied, facendo si che tali rappresentazioni mentali siano più vivide e complesse.


BIBLIOGRAFIA:

• Bläsing, B., Coogan, J., Biondi, J., Simmel, L., & Schack, T. (2014). Motor learning in dance using different modalities: visual vs. verbal models.

• Massen, C., & Prinz, W. (2009). Movements, actions and tool-use actions: an ideomotor approach to imitation. Philosophical Transactions of the Royal Society of London B: Biological Sciences, 364(1528), 2349-2358.

• Frank, C., Land, W. M., & Schack, T. (2016). Perceptual-cognitive changes during motor

learning: The influence of mental and physical practice on mental representation, gaze

behavior, and performance of a complex action. Frontiers in psychology, 6, 1981.

• Franklin, E. N. (2013). Dance imagery for technique and performance. Human Kinetics.

• Calvo-Merino, B., Grèzes, J., Glaser, D. E., Passingham, R. E., & Haggard, P. (2006). Seeing or doing? Influence of visual and motor familiarity in action observation. Current Biology, 16(19), 1905-1910.

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